venerdì 20 febbraio 2009

Perchè sostengo e invito a votare Alessandro Andreatta

Un nuovo intervento a sostegno della mia candidatura. Questa volta è l'assessore comunale Renato Pegoretti a spendere parole a mio favore sul Corriere del Trentino.


Perchè sostengo e invito a votare Alessandro Andreatta
di Renato Pegoretti


La forte personalizzazione del confronto di questi giorni sul candidato sindaco che dovrà guidare la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Trento, mi ha convinto ad intervenire a sostegno di Alessandro Andreatta che ho conosciuto in questi anni di impegno comune nella giunta guidata da Pacher e che apprezzo e stimo come uomo, e come politico ed amministratore.

Ho avuto molte occasioni per conoscere l’uomo, con i suoi ideali, con i valori in cui fortemente crede e con la capacità di ascoltare e di rispettare chi è portatore di sensibilità e di valori diversi. Dietro il suo aspetto mite c’è una grande forza e tenacia che ha anche dimostrato nell’affrontare le difficoltà della sua vita privata. In questi anni, nei quali la scena pubblica cittadina è stata occupata dal sindaco Pacher, così carismatico e amato dalla maggioranza dei cittadini, Alessandro come vicesindaco non ha cercato visibilità personale lavorando in squadra, da mediano come a lui piace definirsi, a volte anche di sfondamento per portare avanti le scelte del sindaco e della coalizione.

Alessandro mette sempre al primo posto le persone, è attento nel cogliere i bisogni, sa ascoltare e cercare soluzioni condivise; ma è anche l’uomo concreto che sa decidere, a volte anche testardo quando è convinto di ciò che sta portando avanti. Non è arrogante o autoritario, ma autorevole per la sua cultura, per la sua conoscenza della città e della struttura amministrativa e tecnica comunale, per come sa esprimere il suo pensiero.

Per chi lo incontra in città sembra sempre di corsa, lo vedi passare con passo da marciatore per arrivare puntuale agli incontri di lavoro o per correre a casa dalle figlie.
Ma invece è una persona che si ferma a pensare, che mentre gli parli chiude gli occhi e interiorizza ciò di cui si sta parlando, che quando interviene non è mai banale.
Nel lavoro non lesina impegno ed è puntiglioso e attento nell’approfondire le problematiche più difficili come le piccole richieste dei cittadini.
La sua passione per la politica è pari al suo amore per la nostra città e per i suoi cittadini.

Credo che Alessandro Andreatta non sia mai stato un democristiano nell’accezione dispregiativa del termine con il quale qualcuno in questi giorni sta cercando di etichettarlo, è come Pacher un uomo del dialogo, del confronto, della mediazione; un democratico e un riformista, attento ai bisogni dei più deboli e impegnato per migliorare una città già accogliente, che potrà diventare una città sempre più vivibile, accelerando in alcuni settori e per alcuni progetti, rendendo l’organizzazione dell’amministrazione sempre più efficiente e vicina ai bisogni e alle richieste dei cittadini.
Prendendo a prestito un’affermazione di J.F. Kennedy direi che Alessandro è “un idealista senza illusioni”

Sono rimasto stupito quando, nei dibattiti di questi giorni, sono stati addebitati a lui gli “scempi fatti in collina costruendo troppo e male”.


Chi non ha storia politica ed amministrativa non ha memoria, infatti forse è bene ricordare che la cementificazione della collina è figlia dei Piani regolatori della fine degli anni sessanta e della fine degli anni ottanta e non era certamente Alessandro Andreatta l’assessore all’urbanistica. In questi ultimi dieci anni si è invece cercato, nel limite del possibile, di limitare le costruzioni in collina e di rincorrere con opere pubbliche grandi e piccole, spazi di socialità e servizi, l’inurbamento esagerato e disordinato degli anni settanta, ottanta e novanta.
Anche chi viene a dirci che “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”, non ha né storia politica, né memoria; questo sarebbe più normale per chi è stato all’opposizione e vuole diventare forza di governo, non per chi si candida per essere il sindaco di una coalizione che ha governato la città negli ultimi decenni.

Fare il Sindaco di una città capoluogo come Trento non è come dirigere un servizio o comandare a dei dipendenti. La caratteristica principale per poter amministrare bene è quella di ascoltare la città, coglierne l’anima e i bisogni, saper dare risposte puntuali e visione strategica, saperla rappresentare e difendere, non da soli ma insieme ai partiti della coalizione, insieme ai consiglieri eletti, con le Circoscrizioni e con il ricco tessuto associativo, con capacità di dialogare e di mediare con le diverse sensibilità dei partiti con i quali ha condiviso un programma e che lo sostengono, ma anche con le forze politiche di opposizione che rappresentano quella parte di città che non l’ha votato.
Alessandro Andreatta ha dimostrato di saperlo fare, merita la nostra fiducia, può dare continuità ad un progetto che ha dato buoni risultati, apprezzati dagli osservatori esterni, ma soprattutto dalla maggioranza dei nostri cittadini. Saprà dialogare con la Provincia, nell’indipendenza dei ruoli, pretendendo il riconoscimento del servizio che la città fa a tutta la comunità provinciale, ricercando le strade per decentrare alcuni servizi, trovando le risorse e prevedendo insieme gli interventi strutturali che mitighino l’impatto sulla vivibilità e sui servizi.

Con Alessandro Andreatta sindaco, potrà trovare continuità un progetto di sviluppo che ci permette di guardare con fiducia al futuro, insieme vecchi e nuovi cittadini, senza lasciare indietro nessuno, per questo dobbiamo andare a votare per lui domenica 22 febbraio.

Nessun commento:

Posta un commento