mercoledì 4 febbraio 2009

Solidarietà e rispetto delle regole

Venerdì 6 febbraio, alle 11.30, sarò ospite di Radio Dolomiti per parlare di sicurezza urbana. E’ un tema importante, che non può essere liquidato né con i numeri benevoli delle statistiche nazionali (Trento è considerata una delle città più sicure d’Italia) né con qualche slogan o ordinanza ad effetto. Mi spiego meglio. E’ del tutto fuori luogo e fuori tema far ricorso al buonismo quando siamo di fronte a comportamenti illegali che coinvolgono persone immigrate. Ma è altrettanto inutile la retorica della “tolleranza zero”, quella che colpisce vittime e carnefici, quella che, a puro scopo di propaganda, convoglia la rabbia della gente su un’intera categoria di persone.
Per sgomberare il campo dagli equivoci, è forse bene precisare che contrastare l’illegalità non significa prendersela con gli immigrati. E che far la guerra alla povertà non significa far la guerra ai poveri. Solidarietà e rispetto delle regole non sono in contrasto, anzi. Io credo che il Comune di Trento sia ancor più legittimato a richiedere a tutti comportamenti corretti proprio perché garantisce i dormitori invernali per i senza fissa dimora, proprio perché lavora per il reinserimento sociale di chi vive ai “margini”, proprio perché s’impegna perché tutti abbiano una chance.
Ma ritorniamo al tema iniziale. Come ho spesso avuto modo di sperimentare in più occasioni, quando si parla di sicurezza è l’approccio pragmatico quello che porta maggiori risultati: si individua il problema, si sentono tutti coloro che sono in qualche modo coinvolti e si cerca una soluzione praticabile e condivisa. E’, in fondo, quello che stiamo facendo per piazza Dante e via Pozzo. Recependo anche i suggerimenti dei cittadini, abbiamo anticipato l’orario di chiusura di un locale pubblico, abbiamo concordato con le altre forze di polizia un maggiore presidio del territorio, abbiamo previsto qualche cespuglio in meno e qualche lampione e qualche telecamera in più… Anche se siamo solo all’inizio, perché molti interventi devono ancora partire, la situazione è già un po’ cambiata e, ne sono certo, è destinata a migliorare ancora in futuro.
Non c’è libertà senza sicurezza e non c’è sicurezza se i cittadini non segnalano, non si allarmano quando vedono qualcosa che non va, se non mantengono alta la guardia e insieme la fiducia nelle istituzioni. All’Amministrazione comunale e alle forze di polizia tocca però il compito di guadagnarsela questa fiducia, di intervenire tempestivamente perché non dilaghi la frustrazione del “tanto non cambia nulla”. Il Comune, in particolare, deve anche vigilare per evitare il concentrarsi di situazioni problematiche in certi quartieri della città, deve governare i cambiamenti sociali, deve riqualificare le aree degradate. E, lo sottolineo nuovamente, deve ascoltare i cittadini e non sottovalutare le grida d’allarme. Perché, come ho scritto nel mio programma, quando una donna ha paura a tornare a casa la sera, è la libertà di tutti ad essere compromessa.

1 commento:

  1. Un saluto veloce, per testimoniarti (anche in queste pagini dalla forma virtuale ma dal contenuto reale!) il mio sostegno in questa corsa. Per dirti che ho davvero molto apprezzato il tuo intervento ieri sera e che condivido con te le priorità che hai dichiarato: puntare alla qualità della vita e alla cittadinanza piena di tutti, uno stare insieme capace di riconoscere diritti e pretendere nel contempo una piena assunzione di responsabilità. Per il lavoro che ho fatto fino a due mesi fa guardo a Trento e al lavoro che la Giunta ha fatto fino ad ora con apprezzamento e gratitudine: possiamo riconoscere di vivere in una comunità attenta, vitale, in cui non manca il dibattito e la capacità di ascolto. Ancora molto c'é da fare, e molte scelte sono ancora da prendere: la nostra città ha bisogno di essere governata da persone che hanno competenza, passione, capacità di ascolto e di sintesi, attenzione agli "umori" e alla qualità delle relazioni... perché -come hai detto ieri- nessuno possa vivere in una condizione di solitudine subìta! Buon lavoro!

    RispondiElimina