giovedì 2 aprile 2009

Gli sprechi immaginari

Serve molta immaginazione per attribuire imprecisati sprechi a una giunta che ha limitato al minimo le consulenze (nel 2008 ammontano a 130 mila euro, 250 mila in meno rispetto all’anno precedente) e che ha bloccato il turn over riducendo il personale comunale di un centinaio di unità. E ci vuole una buona dose di fantasia anche a dare del cementificatore a chi, in veste di assessore all’urbanistica, ha eliminato con la variante della collina la bellezza di 500 mila metri cubi. Se io mi merito questo titolo, come definiremo chi sta lavorando a un provvedimento che, da Sondrio a Ragusa, consentirà di ampliare del 20 per cento le abitazioni anche in deroga agli strumenti urbanistici?
Non ho mai pensato che la campagna elettorale sia uno scambio di cortesi convenevoli. E’ normale, qualche volta, alzare la voce, ma non per dire cose che deformano la realtà e che fanno torto sia all’intelligenza dei cittadini sia all’impegno di chi, in questi anni, ha lavorato negli uffici comunali con dedizione e professionalità. Accetto ben volentieri le critiche, ma solo se circostanziate, solo se non servono ad alzare un polverone che, mi pare, nasconde un preoccupante vuoto d’idee. A meno che non si voglia definire “idea” la proposta di una commissione per eliminare gli sprechi. Ma come, un’altra commissione, magari con i relativi gettoni di presenza? Mi pare un paradosso, mi pare che siamo proprio fuori strada.
A beneficio dei nostri avversari, sarà forse bene chiarire un paio di cose. Visto il progressivo contrarsi delle risorse, sono anni che noi amministratori, che tutti i dipendenti si impegnano per far economia, razionalizzare la spesa, risparmiare dove si può. E per migliorare ancora non serve una commissione, basta anche il senso civico dei cittadini, sempre attenti e solerti nel segnalare quel che non va e quel che potrebbe essere fatto meglio.
Io credo che in questo periodo così difficile, con la cassa integrazione che in Trentino cresce del 135 per cento, abbiamo l’obbligo morale di occuparci dei problemi dei cittadini. Se continuiamo a riempire la campagna elettorale di slogan e accuse fuori bersaglio, finiremo per rimbalzarci tra di noi discorsi che non interessano a nessuno. Ma io non ho alcuna intenzione di partecipare a questo gioco.

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