giovedì 30 aprile 2009

Io stringo la mano alla mia città

Sono gli ultimi metri quelli che ormai ci separano dal traguardo. In queste settimane abbiamo corso insieme una lunga maratona, ormai si vede il nastro di arrivo. Sono state giornate dense di impegni, di incontri, di confronti che mi hanno dato modo di capire, se ancora ce n’era bisogno, quanto sia vivo e vitale il senso di appartenenza a questa città. Quello che vogliamo costruire è un progetto condiviso per una Trento solidale, rispettosa delle regole, aperta, ordinata. Una città di tutti, capace di garantire pari opportunità a prescindere dal reddito e dalla provenienza, una città in cui nessuno rimane indietro, dove nessuno resta solo. Ho potuto toccare con mano in queste settimane quanta voglia ci sia, ancora, di mettersi in gioco, quanta energia da spendere per realizzare questa idea condivisa di città. Non la mia, la nostra.
È proprio questa forte sensazione di condivisione, che nasce dal confronto con i cittadini, dal dialogo con la società civile che mi appare sinceramente un po’ tardivo e poco originale l’idea di chi si appresta a firmare un contratto per la città. Il contratto a mio modo di vedere è infatti qualcosa che regola i rapporti tra estranei, tra persone che proprio perché poco si conoscono hanno bisogno di mettere nero su bianco il loro patto. Non è il nostro caso. Al contratto io preferisco una sincera stretta di mano. Che conta di più di mille firme perché si basa sulla fiducia reciproca, quel legame forte e autentico che lega le persone, i cittadini alla propria città. La fiducia la si conquista con i fatti, non con le semplici dichiarazioni, con il rispetto reciproco, con la coerenza.
Sarà l’amministrazione dell’impegno concreto, in grado di guardare al futuro e gestire il quotidiano. Ci metteremo al lavoro da subito, con una lista di quattro priorità da realizzare nei primi cento giorni.

Per una città efficiente squadra d’intervento snella e operativa sul territorio per dare risposte rapide ai cittadini sui problemi spiccioli: il lampione che non va, la panchina rotta al parco, la buca da sistemare

Un pacchetto di misure contro la crisi economica: family card, mutui agevolati, cabina di regia guidata dal Comune con le associazioni di categoria e gli istituti di credito presenti sul territorio. Raddoppio del mercato contadino

Per migliorare la mobilità il metrò: studio di fattibilità per una linea leggera e automatizzata da Trento nord al nuovo ospedale

Per un’amministrazione vicina ai cittadini operazione ascolto: visite a tutti i quartieri per raccogliere suggerimenti, proposte e proteste. Incontri con tutte le categorie economiche per definire una lista di interventi prioritari in modo da aiutare le imprese, soprattutto quelle artigianali e commerciali

Nessun commento:

Posta un commento